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Modena, Ripartiamo!

Firmatorio non aperto al pubblico
La petizione va a
Cittadini modenesi
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  1. Iniziato 2021
  2. Raccolta voti terminata
  3. Presentata
  4. Dialogo
  5. Concluso

RITORNIAMO A FARE POLITICA
Viviamo un tempo drammatico e sfidante. La nascita del governo Draghi - su iniziativa del Presidente della Repubblica - è figlia sia dell’emergenza causata dalla pandemia che del fallimento dell’esperienza del governo Conte II e dei partiti che lo hanno appoggiato. L’anomala maggioranza parlamentare che sostiene l’attuale governo non può però essere una scusa. E’ necessaria una visiona nuova, adeguata alle sfide cha abbiamo davanti. E a quasi un anno e mezzo dall’inizio della Pandemia di Covid-19 crediamo sia giunto il momento per gli elettori del centro sinistra e gli iscritti del Partito Democratico di Modena di ritornare a discutere e a fare politica. Di tornare a parlare del futuro della città per rispondere proprio a quelle sfide che abbiamo davanti, uscire in fretta dalla fase di emergenza e disegnare un nuovo percorso che sappia coinvolgere chi ha a cuore il futuro di Modena.
 IL COVID HA CAMBIATO LE NOSTRE VITE
E’ ormai evidente come la crisi che stiamo vivendo abbia già oggi un impatto sulle nostre vite senza precedenti nella storia negli ultimi 70 anni. Una pandemia che, oltre a provocare solo in Italia più di 120 mila vittime, ha messo a dura prova l’intera tenuta del sistema sanitario e impattato pesantemente sull’occupazione e sulle imprese. Il distanziamento sociale, la chiusura prolungata di scuole e attività, dei luoghi della cultura e della socialità, dello sport, dei bar e dei ristoranti ha portato alla peggior recessione economica dal dopoguerra e a una crisi sociale che sta già colpendo diversi settori della popolazione: in primis anziani, persone non-autosufficienti e vulnerabili, immigrati e donne.
Quale direzione vogliamo prendere? Quali soluzioni nuove e visione abbiamo all’altezza di questa sfida?
UN NUOVO PARADIGMA: L’EUROPA, BIDEN E IL FUTURO DELLE CITTA’
La pandemia di Covid-19 sta mostrando da una le parte debolezze e le fragilità delle nostre società, dall’altra sta accelerando processi già in atto, ridisegnando confini e orizzonti inimmaginabili fino a 16 mesi fa. In primis il cambio di paradigma visto in questi mesi a livello Europeo, con l’approvazione del più grande intervento messo in campo dall’Unione Europea dalla sua nascita, il Recovery Fund. In secondo luogo l’inaspettato cambio di amministrazione negli Stati Uniti, con la violenta transizione democratica dal presidente Trump al neo-eletto Joe Biden. Secondo un recente studio dell’Ocse, il Covid-19 potrebbe aver accelerato il passaggio a un nuovo paradigma urbano verso città inclusive, verdi e intelligenti. Sapremo cogliere le opportunità del Recovery Fund e del Piano Nazionale di ripresa e resilienza appena approvato? Saremo in grado di portare la nostra visione in Italia e Europa? Ogni crisi è un pericolo ma anche un’opportunità per preparare ‘il domani’: Modena è pronta a cogliere queste opportunità?
 LA NOSTRA AZIONE PER LE NOSTRA CITTA’
Come iscritti del Partito Democratico e elettori del centro sinistra di Modena sentiamo che il nostro campo di azione possibile è innanzitutto la nostra città. Per questo crediamo necessario tornare e confrontarci, discutere, dare a tutti gli iscritti e gli elettori spazi nuovi di partecipazione e rimettere al centro alcune chiare priorità.  Anche con l’utilizzo delle piattaforme online, ormai così presenti nella nostra vita da diventare esse stesse e tutto il mondo digitale un elemento centrale nella discussione politica. Come valorizzare tutte le energie civiche e sociali, politiche ed economiche per un nuovo progetto per Modena? Quali strumenti nuovi potremmo mettere in campo?
 
CINQUE PRIORITA’ E UN NUOVO CAMPO POLITICO
Crediamo quindi necessaria una discussione sul futuro, a partire da ambiente, sanità, welfare,lavoro  e partecipazione, attraversati tutti dalla grande trasformazione in corso nel settore digitale. Sono questi i temi centrali su cui vorremmo si aprisse un percorso concreto nel PD e nel centro sinistra, e su cui proponiamo alcuni spunti iniziali.

Motivazioni:

1.      SANITA’
La Politica deve comprendere di non essere più uno ‘sport per spettatori’, bensì un sempre più complesso meccanismo di partecipazione in cui le persone e le forze produttive non sono più disposte a delegare alcunché a scatola chiusa senza un fattivo coinvolgimento. Anche la Sanità ha definitivamente abbandonato la visione paternalista degli anni ’80 della Cura per un Sistema di Fare Salute in cui i cittadini rappresentano un elemento compartecipe e protagonista del percorso Diagnostico Terapeutico. In questa ottica ormai irrinunciabile, lo stesso benessere del singolo ed il suo stato di salute costituiscono i determinanti essenziali della completa e libera agibilità dei diritti civici e di comunità dell’individuo e, viceversa, la ‘Comunità’ ed il ‘Diritto’ devono tutelare la salute come determinante alla loro stessa essenza. I punti più rilevanti per la sanità modenese (vedi documento integrale allegato a parte) sono:

  • un progetto strategico globale che mette al centro il territorio: dall’edilizia sociosanitaria con assistenza integrata per persone con disabilità, alle case della salute, agli OSCO ad un nuovo ruolo dei Medici di Medicina Generale.
  • Una Sanità territoriale in grado di essere artefice del Chronic Care Model in cui la multidisciplinarietà della gestione clinica e sociale con tutte le figure professionali necessarie vada di pari passo con la presa in carico globale della persona e con piattaforme informatizzate in grado di facilitare i percorsi assistenziali;

Lo sviluppo di nuovi modelli assistenziali di cura, integrati e con l’utilizzo di chiari indicatori di performance e ‘outcomes’.
 Il riassetto degli ospedali dell’intera provincia e una effettiva integrazione operativa tra Rete Ospedaliera, Rete dell’Assistenza Territoriale e Rete della Prevenzione
Sulla sanità è possibile scaricare un ulteriore documento allegato a questo link
2.  WELFARE
Il pilastro sociale dovrà essere quello su cui ripartire. La coesione a Modena è un valore riconosciuto, minato oggi dall’aumento della disoccupazione che colpisce soprattutto giovani e donne, dalla solitudine che sta aumentando in particolare tra i più anziani e fragili, dalla chiusura di attività e imprese.
Nuove povertà e fragilità si aggiungono alle sfide già presenti: l’invecchiamento e la denatalità. Ci vuole un approccio coraggioso, multidimensionale ai problemi, trasversale ai settori di competenza. Alcuni spunti sono:
 Un welfare innovativo è vicino alle persone, è di quartiere e di strada, di prossimità. Fatto di luoghi fisici accoglienti, di personale competente e aperto, di una governance forte tra pubblico e privato che va a scovare le persone sole e in difficoltà ma che non si attentano di presentarsi agli sportelli sociali.  Senza dimenticare una rete di ultima istanza, ben strutturata a Modena ma che va potenziata.  
  Bisogna spostare più risorse sulla famiglia e su misure per la conciliazione tra vita e lavoro, nonché sulla creazione di comunità attraverso spazi e progetti condivisi. 
3. LAVORO, FORMAZIONE E DIGITALE
Modena va ripensata come città della conoscenza e della produzione specializzata, dove il sapere e l’università si connettono alla campagna, alla produzione, all’organizzazione pragmatica. ‘Dati e bulloni’ per valorizzare il lavoro che si facendo sui Big Data, sulla conoscenza scientifica connettendo l’anima dell’operosità e dello sviluppo a quella del sociale e del volontariato. Un importante punto di svolta nel mondo del lavoro e della pubblica amministrazione è stato il forte impulso alla digitalizzazione dei servizi al cittadini, allo smartworking e al ‘diritto alla rete’. Dall’altra parte, puntare sulla formazione e sull’educazione al digitale, alle nuove tecnologie, all’uso etico dei dati è fondamentale per aiutare a promuovere una cittadinanza completa e consapevole.
4.      AMBIENTE
E’ necessario lanciare un patto per il clima modenese, connesso a quello regionale e al green deal europeo. Ci sono città europee che hanno deciso di anticipare il traguardo dell’azzeramento di emissioni al 2050. Modena potrebbe darsi come obiettivo l’azzeramento al 2040 e potrebbe essere la prima città italiana a farlo puntando sulla ristrutturazione e riqualificazione energetica. Il covid-19 ha poi accelerato la consapevolezza ambientale delle città, rendendo la transizione verso la mobilità pulita e l'economia circolare più politicamente e socialmente accettabile.
5.       PARTECIPAZIONE
La partecipazione fa parte dei diritti politici e aiuta la coesione sociale: è una dimensione che riguarda la cittadinanza che si connette sia welfare che al digitale. E’ necessario rafforzare gli strumenti esistenti a livello amministrativo e promuoverne di nuovi in particolare con l’uso delle piattaforme che permettono nuove modalità di coprogettazione e condivisione.

Grazie davvero per il vostro appoggio

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